Luoghi di fede in Abruzzo: Storia e fede tra i due versanti del Gran Sasso
Lungo la strada statale che conduce da Roseto a Teramo è possibile visitare due gioielli d'arte medievale: la Chiesa di Santa Maria di Propezzano, realizzata in forme gotiche e rifinita in forme romaniche e con all'interno affreschi quattrocenteschi e l'Abbazia di San Clemente al Vomano, che contiene un meraviglioso ciborio di lavorazione normanna.
Il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, nei pressi di Isola del Gran Sasso e visitato da migliaia di pellegrini durante l'anno, è dedicato a San Gabriele, chiamato anche Santo della gioia e del sorriso. San Gabriele è morto giovanissimo nel 1962 di tubercolosi presso il Conventino di Isola del Gran Sasso.
La tomba del Santo, al cospetto della quale ogni anno migliaia di pellegrini si inginocchiano e dove ancora continuano ad accadere miracoli, si trova al piano inferiore del Santuario. Ai piedi del Monte Camicia, nel Parco Nazionale dell'Abruzzo, si trova il borgo antico di Castelli. La sua fama è legata alla pratica dell'arte finissima della ceramica, per la quale è famoso in tutto il mondo.
Da visitare la chiesa di San Donato, definita la "Cappella Sistina della Maiolica" per il soffitto maiolicato. L'arte della ceramica è praticata ancora oggi con grande maestria nelle numerose botteghe del piccolo centro. Civitella del Tronto, situata nel Parco Nazionale Del Gran Sasso e Monti della Laga, con la sua fortezza costruita intorno all'anno Mille e fortificata nel Millequattrocento, è riuscita ad opporsi alle forze francesi, ultimo coraggioso fortilizio della resistenza borbonica.
Dal Forte, situato in una splendida posizione panoramica, è possibile osservare tutto il territorio circostante e il centro storico ai suoi piedi, ricco di chiese e di palazzi signorili. Santa Maria in Vico, nel paesino di Sant'Omero, rappresenta uno degli esempi più illustri di arte religiosa antecedente all'anno mille.
La facciata si presenta come un corpo unico, l'interno è a tre navate con abside centrale e copertura con capriate a vista. Campli è una cittadina ricca di storia e tradizioni, delle quali conserva splendide testimonianze. Nella piazza si trova il Palazzo Parlamentare, caratteristico per gli archi a sesto acuto e un ampio portico medievale; di fronte, la splendente cattedrale di S. Maria in Platea (XIV sec.) e lungo il corso palazzi di grande bellezza con chiostri e loggiati splendidi.
Accanto alla chiesa di San Paolo si trova la Scala Santa. Nel 1772 Papa Clemente XIV riconobbe alla città di Campli il privilegio della Scala Santa, che permetteva di concedere l'assoluzione dei peccati e, in alcuni giorni, l'indulgenza plenaria. Per ottenere l'assoluzione i fedeli salgono in ginocchio. pregando, i 28 gradini in legno della Scala.
Lungo le pareti pregevoli dipinti raccontano i momenti della Passione di Cristo. Nel Museo Archeologico sono conservati i ritrovamenti della vicina Campovalano. Qui merita una visita la chiesa di San Pietro, risalente all'VIII sec. e riedificata nel XII-XIII sec.
Sui passi di Celestino V - Lungo le vie della Transumanza
Il primitivo centro della città de L'Aquila è sorto sul colle Acquili per iniziativa degli abitanti dei castelli della valle dell'Aterno che trovarono conveniente aggregarsi in un unico centro per meglio garantire la propria difesa. La città conserva numerose opere d'arte, splendide chiese, pregevoli palazzi signorili e tantissime fontane, tra queste, singolare è quella detta delle Novantanove Cannelle, edificata nel 1272.
Il capoluogo abruzzese lega il proprio nome ad una delle personalità più importanti della storia della chiesa e della religiosità abruzzese: Pietro da Morrone, al secolo Pietro Angeleri, nato a Isernia nel 1215 ca., a lui si deve l'edificazione del monumento più importante della città, la Basilica di Collemaggio.
Secondo la leggenda, questa venne fondata a seguito di un'apparizione della Vergine all'eremita Pietro, il quale volle costruire una chiesa a lei dedicata. Il 29 agosto 1294, proprio il quel luogo, verrà incoronato Papa con il nome di Celestino V. La Basilica rispecchia la semplicità e austerità del suo fondatore con la forte traccia cistercense, sul fianco sinistro vi è la Porta Santa (l'unica fuori le mura di Roma).
L'Aquila non può dimenticare l'altro grande personaggio spirituale della città: San Bernardino da Siena le cui spoglie sono conservate nella chiesa a lui dedicata, riccamente decorata all'interno e all'esterno, e con soffitto in legno intagliato da Nicola Mosca di Pescocostanzo. La città di Sulmona è ricca di opere d'arte, di antiche origini, fu patria dell'illustre Ovidio e Papa Innocenzo VII, famosa per l'arte dell'oreficeria e per la lavorazione di confetti.
Da visitare, tra l'altro, la Cattedrale - di origine romanica - di San Panfilo, dove Celestino V celebrò messa durante il viaggio verso L'Aquila con Carlo D'Angiò e Carlo Martello. Di elevato valore è il complesso della SS. Annunziata, fondato nel 1320, presenta caratteri gotici, rinascimentali e barocchi. Imponente, nel centro della città, l'acquedotto medievale realizzato per approvvigionare di acqua le varie strutture dell'abitato.
Nei pressi di Sulmona, due emergenze sono legate alla figura del futuro Celestino V: la Badia Morronese (o di Santo Spirito) dove dimorò e dove pose la firma di accettazione dell'elezione a Papa, e l'Eremo di Sant'Onofrio dove gli venne comunicata la notizia dell'ascesa al soglio pontificio, ancora caratterizzato dalla sua originale e suggestiva collocazione nella roccia, all'interno, conserva, nella cella dell'eremita, pareti affrescate.
Nei pressi si possono visitare gli abitati di Castelvecchio Subequo e Acciano, luoghi in cui è documentato il passaggio di Celestino V. Il Santo, infatti, dimorò a Castlevecchio Subequo nel Convento di San Francesco e un giovane paralitico venne miracolato alla sua presenza. Nella chiesa della Madonna della Sanità, ad Acciano, Celestino compì il miracolo di guarire un malato dall'epilessia.
Proseguendo verso Navelli, merita una sosta il piccolo centro di Caporciano, famoso per la frazione di Bominaco, dove sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta, immersa nel verde, con le splendide tre absidi che sembrano letteralmente spuntare dalla roccia, l'interno, a tre navate, è ricco di arredi liturgici di notevole fattura.
A poca distanza si trova l'Oratorio di San pellegrino con stupendi affreschi all'interno. Non molto distante da Capestrano, paese dalle antiche origini testimoniate dal ritrovamento del Guerriero Italico datato VI sec. a.C. e oggi conservato nel museo Archeologico di Chieti, si trova la meravigliosa chiesa di San Pietro ad Oratorium, di stile romanico a tre navate.