Dal Golfo d'oro alle Valle del Sangro: vacanze in Abruzzo

Cattedrale di San Giuseppe, VastoVasto, è una città dalle antiche origini, attiva prevalentemente nel commercio marino. Dopo le distruzioni causate dai barbari, fu ricostruita dalla ricca e potente famiglia spagnola dei D’Avalos, che tra l’altro, fecero innalzare l’imponente Palazzo che prende il loro nome e che oggi ospita il Museo Archeologico e la Pinacoteca Civica.

Nel centro della città si possono vistare diverse chiese: la Cattedrale di San Giuseppe con la sua facciata cinquecentesca, la chiesa di San Lorenzo, la chiesa del Carmine e la chiesa di Santa Maria Maggiore che con il suo bel campanile del trecento e la cupola, conserva una preziosa reliquia: una spina della corona di Cristo donata da Pio IV ad Alfonso D’Avalos, e che il giorno del venerdì santo si copre di peluria bianca.

In base alla consistenza della lanugine, la popolazione trae previsioni sul futuro raccolto. Dal centro ci si può spostare verso il suggestivo belvedere che si affaccia sullo splendido “Golfo d’Oro”. Fiore all’occhiello della città di Vasto è il suo litorale, il più esteso della regione che alterna a lunghi tratti di sabbia bianca, splendide calette nella zona di Punta Penna e nella Riserva Naturale di Punta Aderici.

Casalbordino, a sette chilometri dal mare, offre due interessanti monumenti dell’arte sacra abruzzese: i resti dell’Abbazia di Santo Stefano in Rivomare e il Santuario della Madonna dei Miracoli, importante punto di riferimento della religiosità abruzzese. Il Santuario lega le sue origini alla miracolosa apparizione della Beata Vergine avvenuta nei pressi della cittadina il giorno della Pentecoste nel 1576 ed è oggi meta di numerosi pellegrini, al suo interno un quadro della Madonna Miracolosa.

Monteodorisio è uno dei piccoli centri abruzzesi più importanti nel panorama storico-artistico medievale, il suo castello, collocato in una posizione favorita rispetto al territorio, è stato realizzato a più riprese a partire dal XI secolo; al suo interno ospita il Museo Civico, il centro di documentazione dell’Ordine Francescano in Abruzzo e Molise e l’Archivio documentario ed iconografico.

Alla Madonna delle Grazie è dedicato il santuario che, realizzato nel 1985, presenta all’interno originalissimi affreschi stile liberty. Da visitare sono, poi, il Palazzo Suriani con pregevoli affreschi e la chiesa seicentesca di San Giovanni. Affollato centro della zona del Sangro, Atessa è sorta dall’unione di due piccoli nuclei, Ate e Tixe, divisi da un vallone, secondo la leggenda, abitato da un drago, sconfitto dal Vescovo Leucio.

La Cattedrale, edificata in suo onore, conserva un fossile ritenuto una costola del drago, ed è caratterizzata dal portale medioevale e dal rosone riccamente lavorato.

Poco fuori l’abitato di Atessa, si trova il Convento di Vallaspra (XV sec.), intitolato a San Pasquale. Al centro del chiostro è il “Pozzo del Miracolo”: nel 1709, in un periodo di siccità l’acqua ricomparve abbondantemente dopo che vi era stato versato l’olio della lampada dell’altare di San Pasquale.

 

Dalle valli teatine agli Eremi della Maiella

Panorama di BucchianicoBucchianico, è un piccolo centro di collina dalle origini antiche, da visitare il convento, la chiesa di San Francesco e la chiesa di Sant'Urbano, protettore della città, di cui si conservano le reliquie. Nel mese di maggio si svolge la festa dei banderesi, una rievocazione storico-folkloristica legata a fatti d'arme avvenuti nel 1300.

In quell'occasione Sant'Urbano intervenne, suggerendo la strategia vincente in risposta a un tentativo di invasione da parte dei teatini. Bucchianico ha dato i natali San Camillo De Lellis che dedicò la sua via ad assistere i malati; al Santo sono dedicati la Chiesa-Santuario e Convento.

A pochi chilometri da Bucchianico si trova Chieti, città Marrucina per pregevolezza, l'antica Teate diventò Municipio Romano, a conferma delle sue antiche origini restano i reperti archeologici ritrovati nel suo territorio e conservati nel Museo Archeologico Nazionale. Tra i reperti è conservato il simbolo dell'Abruzzo, la statua del Guerriero di Capestrano del IV sec. a.C. La Cattedrale, risalente al periodo di Teodorico (840 d.C.) venne ampliata nel XI sec. con la costruzione della cripta.

Nell'imponente chiesa dedicata a San Giustino Vescovo e Martire, è conservato il busto in argento del Santo, opera di Nicola da Guardiagrele e nella cripta si possono ammirare tracce di affreschi medioevali. La Cappella del Suffragio è la sede della Confraternita dei Morti, che organizza la storica Processione del Venerdì Santo.

L'evento richiama folle di fedeli e turisti ad ammirare il suggestivo corteo, che avanza illuminato dalle fiaccole, al suono delle musiche del Miserere. Da visitare anche la Chiesa di Sant'Agostino, la chiesa di San Francesco della Scarpa e la chiesa di Santa Maria della Civitella. Passando dalla provincia teatina a quella pescarese, il paese di Manoppello vanta origini antichissime. Il Santuario del Volto Santo esercita un elevato richiamo su numerosi fedeli, che vi si recano per ammirare il sacro velo della Veronica.

Il velo trasparente, raffigurante l'effige di Cristo, è ritenuto insieme alla Sacra Sindone, uno dei due volti originali di Cristo, immagine "Acheropita", ovvero non dipinta dalla mano dell'uomo. Oltre al Santuario è possibile, poi, ammirare un gioiello dell'architettura cistercense, l'Abbazia di Santa Maria di Arabona, posta su un colle sulla Val Pescara, la costruzione, fondata nel 1208, presenta all'interno costoloni e volte a crociera e arredi significativi come il tabernacolo gotico e dipinti del 1337.

L'esterno, invece, conserva due rosoni e cinque monofore. L'intero complesso è immerso in uno splendido parco. Serramonesca è un piccolo centro fortemente legato al rito della transumanza. Attraverso il "sentiero Italia", è possibile raggiungere il suggestivo eremo di Sant'Onofrio, scavato nella roccia della Maiella e meta in passato dei monaci di Sa Liberatore.

A due chilometri dall'abitato, l'Abbazia di San Liberatore a Maiella è tra le chiese più belle d'Abruzzo. Fondata, secondo la leggenda da Carlo Magno, la costruzione venne innalzata da Teobaldo e poi ricostruita (nel 1080) da Desiderio, abate di Montecassino.Sul versante della Maiella, nei pressi di Roccamorice, si trovano due eremi molto suggestivi: Santo Spirito e San Bartolomeo in Legio.

L'eremo di San Bartlomeo in Legio sembra disegnato sull'arida roccia, quasi privo di dimensioni, la struttura interamente scolpita nella roccia risulta indubbiamente suggestiva. Celestino V ne promosse la costruzione ma, dopo il suo iniziale soggiorno, il santo fu costretto ad allontanarsi: egli rappresentava, infatti, per i suoi seguaci, un'attrattiva fortissima che lo costrinse a cercare un rifugio più isolato.

Sempre in prossimità di Roccamorice si può visitare uno dei luoghi di fede maggiormente praticati: l'eremo di Santo Spirito.