Vacanze a Cavallo: itinerari turistici per le tue vacanze in Abruzzo

Un gruppo di fantini lungo una vecchia stradaIl cavallo è certamente il mezzo attraverso il quale ci si sente meglio inseriti nella natura. Correre sui prati, attraversare un bosco, percorrere una vecchia strada, costeggiare un fiume o un lago diventano esperienze bellissime se percorse con un cavallo. Quindi il trekking a cavallo sta diventando sempre più una forma di turismo legata alla natura che consente la visita di luoghi bellissimi difficili da raggiungere con le auto.

Nasce in Abruzzo nel 2006 il circuito dell’Ippovia, del Gran Sasso, la più lunga d’Italia, che si sviluppa intorno al Gran Sasso d’Italia all’interno del Parco Gran Sasso Monti della Laga attraversando le Province di L’Aquila, Pescara e Teramo con uno straordinario percorso lungo 320 km che permette di conoscere ed apprezzare un patrimonio ambientale, culturale unico tracciato da vecchie strade sconnesse, carrarecce e sentieri di montagna e attraversando paesi, borghi, pascoli, valli e valichi.

Lungo tutto il percorso sono presenti aree di sosta o di tappa che dispongono di ricoveri per i cavalli, e foresterie per i cavalieri.
Il mare, la montagna, i tre parchi nazionali, oasi e riserve naturali, centri storici, eremi e castelli possono essere visitati servendosi del cavallo in Abruzzo.

Diversi sono i percorsi possibili: tutti mettono in risalto la bellezza paesaggistica, i tesori nascosti e l’ottima gastronomia.
Il trekking equestre è tanto affascinante anche perché il proprio mezzo di locomozione è allo stesso tempo un compagno di avventure, un essere attivo e sensibile in grado di dare tutto se stesso a patto di essere capito e rispettato.

 

Attraverso l'Ippovia del Gran Sasso

Crognaleto, comune vicino al percorso dell'IppoviaCon la realizzazione dell'ippovia del Gran Sasso gli amanti del cavallo possono effettuare percorsi che permettono di conoscere ed ammirare lo straordinario patrimonio ambientale e culturale attraverso le vecchie mulattiere, i sentieri che percorrono paesaggi bellissimi e che attraversano borghi di incontaminata bellezza, i pascoli e i boschi della montagna abruzzese.

I tratti per un totale di circa 300 km si sviluppano attorno al Gran Sasso sia nel versante teramano che in quello aquilano e pescarese del Gran Sasso d'Italia. Lungo tutto il tragitto si trovano aree di sosta o di tappa attrezzate con ricoveri per i cavalli, come è il caso del complesso di Paladini nel Comune di Crognaleto, dotato di una foresteria di 50 posti letto, un ristorante, un punto informativo e una stalla che può ospitare fino a 10 cavalli.

 

Da Fara San Martino a Rivisondoli

Panorama di RivisondoliIl trekking è basato sulla poderosa figura del massiccio della Majella che nel monte Amaro ha la seconda cima degli Appennini. Un luogo ancora oggi misterioso scelto nei tempi passati come posto di lavoro per i pastori, di rifugio per i briganti luoghi di meditazione per asceti che hanno costruito su questa montagna numerosi eremi. Luoghi aspri, ma proprio per questo affascinanti. Si parte dalla di riserva naturale orientata di Fara San Martino.

Essa è caratterizzata da estese formazioni di pino mugo, da vaste faggete e da nuclei spontanei di pino nero. Notevole è la presenza di diverse specie erbacee ed arbustive d’elevato valore scientifico e naturalistico. Ambiente di vitale importanza per diverse specie di uccelli, è frequentato dall’orso bruno e dal lupo appenninico. Il tragitto passa per Lama dei Peligni cittadina sita alle pendici della Majella vicino al fiume Aventino e per Taranta Peligna.

Questa cittadina si sviluppò anticamente grazia al mercato della lana molto fiorente dal trecento che serviva per realizzare le “tarante” pesanti coperte con motivi decorativi di vari colori. Nei dintorni di particolare interesse l‘Eremo della Grotta di Sant’Angelo del secolo VIII. Si incontra poi la Grotta del Cavallone ricca di stalattiti e stalagmiti; questa grotta si trova a 1450 m di altezza e l’ingresso è facilitato da una telecabina.

Sia per il complesso di cavità naturali, che per la selvaggia maestosità dello scenario, D'Annunzio la scelse per ambientarvi il secondo atto de "La Figlia di Jorio" .

Da Palena si raggiunge il Passo della Forchetta a quota 1270 e attraverso boschi, prati e pascoli alternando fondi erbosi a fondi in terra battuta si arriva a Rivisondoli.

Rivisondoli è posta in una felicissima posizione panoramica perché arroccata su uno sperone del Monte Calvario, naturale protezione dai gelidi venti di Nord-Est, domina la piana delle Cinquemiglia, uno dei più vasti altopiani d’Abruzzo; a sud si aprono ampie praterie che in tutte le stagioni offrono una veduta panoramica fra le più belle d'Abruzzo.
 

Da Rivisondoli a Sulmona lungo la via della Maijella

Panorama di SulmonaQuesto tour si snoda attraverso luoghi caratteristici ricchi di fascino e di bellezze storico, artistiche e ambientali.

Si parte da Rivisondoli, posta in una splendida posizione panoramica perché arroccata su uno sperone del Monte Calvario; essa domina la piana delle Cinquemiglia, uno dei più estesi altopiani d'Abruzzo; a sud si aprono ampie praterie che in tutte le stagioni offrono una veduta panoramica fra le più belle d'Abruzzo. Si prosegue per il passo Madonna della Portella per poi sfiorare il paese di Rocca Pia.

Il paese ha mantenuto l'originario assetto urbanistico adattato alla situazione orografica, con case abbellite da loggiati ad arcate e munite di "vignale", una piccola scalinata esterna con pianerottolo coperto. Si continua a scendere lungo la vecchia strada Napoleonica fino ad arrivare a Pettorano sul Gizio.

Questo paese posto nell'alta Valle del Gizio, strategicamente importante per il collegamento con la Valle del Sangro attraverso l'altopiano delle Cinquemiglia, costituisce l'unico caso di centro urbano inserito in una riserva naturale.

Il nucleo antico sorge su un promontorio detto La Guardiola, "difeso" naturalmente dal fiume Gizio e dal torrente Riaccio. Nella parte più elevata del promontorio venne costruita una torre a "puntone", primo nucleo del castello, attorno alla quale, successivamente, si costruì un recinto fortificato utile a proteggere la popolazione da attacchi militari.

Ultima tappa è Sulmona, situata nella grande conca omonima immersa nello scenario dei grandi Parchi Nazionali d'Abruzzo e della Maiella; essa conserva ancora un bellissimo centro storico, cinto da vecchie mura. Essa è una città d'arte ed è ricca di monumenti notevoli.

 

La via del mare

Vista di Città Sant'AngeloÈ un escursione a piedi che in tre giorni porta da Città Sant'Angelo a Sulmona passando per Nocciano e Popoli.

Lasciata la città ci si dirige verso Collecorvino per poi toccare Loreto Aprutino e Nocciano. Passate le colline abruzzesi il viaggio, toccherà Pietranico e Pescosansonesco svalicando il passo di Roccatagliata, scendendo verso Bussi sul Tirino e Popoli. Il terzo giorno, via Roccacasale si arriverà a Sulmona.

È un trekking suggestivo che offre numerosi spunti per soste sia di carattere storico che ambientale e per visitare i luoghi che si incontrano.

Una sosta è d'obbligo a Loreto Aprutino per visitare nel Palazzo dei Baroni Acerbo dove ha sede la galleria delle antiche ceramiche abruzzesi del Grue, Cappelletti, Fuina e Lolli che furono maestri nella teramana Castelli. Scendendo poi a Popoli una piccola sosta per visitare la Taverna Ducale sorta come casa bottega.

Roccacasale è un ridente centro montano della Valle Peligna nel centro dell'Appennino Abruzzese, arroccato sulle pendici del Monte della Rocca. Il centro costruito sulla nuda roccia si estende verso la valle sottostante. Nella parte più alta del paese, c'è l'antico borgo che presenta le strade interne, costituite da rampe o gradinate intervallate da strade trasversali pianeggianti.

l viaggio termina a Sulmona che la leggenda vuole fondata da Solimo, compagno di fuga di Enea dalla distruzione di Troia. Sin dalle origini è stato un centro decisivo e ricco della popolazione italica dei Peligni.
È famosa anche per aver dato i natali a Ovidio.

 

La via di Campo imperatore

Panorama di Campo ImperatoreIl Trekking che parte dal territorio della Provincia di Teramo, per arrivare a Sulmona, dopo aver attraversato il comprensorio del Parco Nazionale Monti della Laga.

E un percorso impegnativo quanto entusiasmante per i cavalieri impegnati ad attaccare il massiccio del Gran Sasso che visto da Castelli, mostrerà tutta la sua imponenza per poi valicare a Vado di Siella trovando sotto di loro il panorama mozzafiato di Campo Imperatore un paesaggio lunare che esercita un fortissimo fascino sul viaggiatore. Le cittadine toccate dal trekking sono tutte di origini antiche e conservano monumenti meritori di essere visitate.

Montorio, Tossicia, Isola Del Gran Sasso circondata da boschi e pascoli ricca di testimonianze medioevali come la chiesa di San Giovanni ad Insulam risalente al secolo XII, Castelli ai piedi del Monte Camicia un piccolo gioiello incastonato nella selvaggia e splendida natura circostante, famosa per essere stata la culla di una scuola raffinata nella produzione di ceramica artistica le cui radici affondano nell'alto medioevo, quando una comunità di Benedettini fondò l'abbazia di San Salvatore dando inizio alla produzione delle ceramiche.

Giunti all'altopiano di Campo Imperatore, che ancora oggi un luogo di pastura per greggi ed armenti che una volta si sposavano attraverso i tratturi per raggiungere il Tavoliere delle Puglie, si incontrano i paesi di Castel del Monte con il suo Ricetto, la Rocca di Calascio con il suo castello medioevale e Santo Stefano di Sessanio protetta da una torre medicea. Si scenderà poi ad Ofena e si giungerà a Capestrano, cittadina nota fin dal secolo IX.

Oltre che per le bellezze architettoniche - il castello Piccolomini, la chiesa di San Pietro ad Oratorium risalente all'VII sec. e modificata nel XIII sec., Capestrano è famosa per la statua funeraria raffigurante il Guerriero di Capestrano oggi conservata nel Muso Archeologico di Chieti.

Scendendo verso Collepietro si incontra la piana di Navelli famosa soprattutto per la coltivazione dello zafferano - Crocus Sativus - originario dell'Asia Minore che ha trovato in quest'angolo d'Italia l'unica sua zona di produzione.

Altro luogo di passaggio prima di giungere a Sulmona è Corfinio antica Corfinium dove sorge la Basilica Valvense di San Pelino ed infine la città di Sulmona. Città d'arte di storia e ricca di opere di grande interesse.