Amiternum - San Vittorino - L'Aquila e Interamnia Praetutiorum - Teramo

Resti del colonnato di una villa romana ad AmiternumAmiternum fu un'antica città italica in Abruzzo fondata dalla tribù degli Sabini, le cui rovine sorgono oggi a 9 km da L'Aquila. Il suo nome deriva dal vicino fiume Aterno (Strabone). Durante la loro espansione nel Centro-Sud Italia, al termine delle Guerre sannitiche, i romani conquistarono la città (293 a.C.) che divenne una prefettura, per essere promossa poi a municipium in età augustea.

Sotto il dominio di Roma fu un'importante centro urbano (si contavano decine di migliaia di abitanti), perché notevole nodo stradale: situata lungo l'antica Via Cecilia che arrivava fino ad Hatria, dalla città partivano inoltre la Via Claudia Nova e due diramazioni della Via Salaria.

Ancora presente nel medioevo con una serie di vescovi fino a circa l'anno mille, dopo di che venne unita alla diocesi di Rieti e da quel periodo cessò anche la sua già tenue esistenza.

Diversi personaggi di rilievo nella storia romana nacquero ad Amiternum; il più antico che si ricordi è il console Appio Claudio Cieco, importante figura nel periodo delle guerre di Roma contro i Sanniti e ricordato soprattutto per aver avviato la costruzione della Via Appia nel 312 a.C. Nel 86 a.C. nacque nella città lo storico Sallustio, e circa un secolo dopo vi nacque Ponzio Pilato, futuro prefetto della Giudea noto per aver processato e condannato Gesù Cristo, ed in seguito condannato a morte da Tiberio.

La regione circostante sarebbe legata anche all'ultima parte della vita di Pilato secondo alcune leggende: il corpo del procuratore sarebbe stato lasciato insepolto nei dintorni presso il lago di Pilato, come ulteriore punizione. Inoltre sembra che possedesse una villa nel luogo detto oggi montagna di Pilato, presso Fontecchio.

I resti di Aminternum sono diversi e ben conservati, situati in località San Vittorino. Tra i più interessanti vi è un anfiteatro del I secolo d.C. che poteva contenere fino a 6000 persone, i cui due piani sono in buone condizioni; un teatro di età augustea di 80 metri di diametro e posti per 2000 persone; una villa di tarda età imperiale, con mosaici e affreschi. Vi sono inoltre resti di terme e di un acquedotto risalenti anch'essi all'età di Augusto; tante sono poi le epigrafi ed il materiale scultoreo ed architettonico conservato nell'area.

 

Interamnia Praetutiorum - Teramo

L'Anfiteatro romano di TeramoTeramo, l'antica Interamnia (interamnes: tra i fiumi), affonda le proprie origini nella preistoria. Oggi conserva diverse testimonianze monumentali della città antica nella sua fase di massimo splendore, quando divenne comune romano. Già le murature della Cattedrale (XI-XV sec.), in Piazza Martiri della Libertà, mostrano i fregi dorici del I sec. d.C., riutilizzati per la costruzione della chiesa e provenienti dal vicino anfiteatro.

  • L'Anfiteatro: nel cuore della città, nei pressi della Cattedrale, si trovano i resti del vecchio edificio per lo spettacolo. La struttura risale alla seconda metà del I sec. d.C. ed è inserita in parte nell'area del seminario. Ciò che ne resta è la parte Sud-Est, visibile da Via Irelli, mentre tutta la parte nord-occidentale è stata distrutta ed occupata dall'edificio della cattedrale. L'anfiteatro aveva due ingressi sull'asse maggiore e forse un terzo sull'asse minore. 
     
  • Il Teatro: sempre da via Irelli è visibile parte del teatro romano di prima età augustea (30-20 a.C.). Dell'edificio si conservano ancora diverse parti. Si vedono inoltre tratti della pavimentazione di uno degli ingressi laterali per gli spettatori.
     
  • L'Antica Cattedrale e Torre Bruciata: sulla piazza attigua a via dell'Antica cattedrale si affaccia la chiesa di Sant'Anna (un tempo Sancta Maria Interamniensis, poi S. Getulio), del VI sec. d.C. che sorge su di una residenza (domus) privata romana, i cui ruderi si vedono ancora sotto lastre di vetro. Accanto all'antica cattedrale si erge un bastione romano, in opera quadrata, del II sec. a.C. denominato appunto "Torre Bruciata".
     
  • Terme: in Largo Madonna delle Grazie vi sono i resti della struttura termale, essi sembrano appartenere alla fase di espansione del municipio romano in questa zona della città.