Itinerari in Bici: le tue vacanze in Abruzzo, divertimento e sport

Una ciclista su stradaL’Abruzzo, terra dei parchi per eccellenza, si presta molto bene alla pratica del turismo ciclistico, offrendo la rara opportunità di passare dal mare alle più alte vette appenniniche nel raggio di poche decine di chilometri.

La nostra regione, infatti, con i numerosi itinerari lungo la costa o sull’aspra montagna, sulle colline o ai margini di impressionanti calanchi, intorno ai laghi o lungo gli argini verdeggianti dei fiumi, tra faggete meravigliose o sugli innumerevoli altipiani, offre sicuramente emozioni ogni volta diverse tanto al biker alle prime armi quanto all’arrampicatore esperto ed accanito.

La bicicletta è un veicolo che si incontra sempre più frequentemente sulle strade e sui sentieri abruzzesi ed è difficile immaginare un mezzo più rilassante e salutare per cogliere appieno tutte le attrazioni che l’Abruzzo sa offrire.

Pedalando sulle tante sterrate o carrarecce più o meno antiche, ma sicuramente poco trafficate, perché utilizzate solo dai pastori o dai taglialegna o perché sostituite da più comode vie di collegamento, non di rado si incontrano antiche chiese e sperduti ed incantevoli borghi fuori dai giri turistici tradizionali.

Il verde d’Abruzzo è anche questo, terra di tipici paesini antichi, di chiese romaniche, eremi nascosti e quasi inaccessibili, antiche capanne in pietra, rocche medievali, grandiosi ed austeri castelli: testimonianze della civiltà e della storia di questo territorio.

 

Da Bussi sul Tirino a Capestrano e Collepietro

Panorama di Bussi sul TirinoBussi sul Tirino (Pe) si raggiunge dall'autostrada Roma - Pescara o dalla statale Popoli-L'Aquila; dal centro del paese ci portiamo su quest'ultima, al termine di un rettilineo in direzione Popoli, prima di iniziare la discesa ed immediatamente di fronte a una grossa esposizione di mobili.

Qui iniziano contemporaneamente una sterrata (direzione Popoli) ed un sentiero (direzione Valle Gemmina); imbocchiamo il viottolo in salita e poi lungo la valle, oltrepassando pochissimi tratti su terreno sconnesso e poco pedalabile. La salita, abbastanza, tecnica, fino a 3,5 km dalla partenza (550 m), dove il sentiero diviene carrareccia. Superato un tratto roccioso di salita, raggiungiamo un bivio in una radura (4,6 km e 640 m): svoltare a destra in discesa.

Dopo poco, un tratto in salita a serpentina, ancora 500 m pianeggianti e raggiungiamo la strada asfaltata per Collepietro dove arriveremo dopo 8,5 km dalla partenza (850 m). Ci dirigiamo, quindi, verso il campo sportivo, dietro il quale imbocchiamo l'evidente sterrata in salita per 1,5 km; al termine della salita raggiungiamo una pianura posta al centro delle più belle montagne d'Abruzzo: di fronte il Gran Sasso, a sinistra il velino e dietro di noi la Majella e il Morrone.

Al termine della pianura affrontiamo la lunga ed impegnativa discesa per Capestrano e poi ancora fino alla statale per L'Aquila, che raggiungeremo in prossimità del bivio per Capo D'Acqua: svoltiamo a destra in direzione Bussi.

Dopo circa mezzo chilometro, abbandoniamo la strada ed imbocchiamo ancora sulla destra la sterrata che costeggia le pure e limpidissime acque del fiume Tirino. Proseguendo sempre sulla sterrata, oltrepassiamo un grosso allevamento di trote ed arriviamo a Bussi dopo circa 32 km dalla partenza.

Caratteristiche: percorso medio su fondo sterrato pedalabile con due brevi tratti di asfalto; periodo consigliato: tutto l'anno - Quota: da 300 a 900 m - Sviluppo: 30 Km - Dislivello: 600 m - Tempo : 3,30 ore

 

Da Vallelarga di Pettorano sul Gizio alle pendici del Monte Genzana

Pettorano sul GizioDa Sulmona seguiamo la statale per Roccaraso per circa 5 km, fino ad una piazzola con fontana sulla destra, poco prima di Pettorano Sul Gizio, che sarà il punto di partenza dell'escursione. Dopo la piazzola svoltiamo a destra (indicazione per Introdacqua Scalo, Vallelarga, Scanno), oltrepassiamo il ponte sul fiume Gizio ed il sottopassaggio della ferrovia, e ci immettiamo sulla strada asfaltata alla sinistra in salita.

Attraversata la frazione, percorriamo una sterrata in forte ascesa e su fondo sconnesso. In breve tempo siamo sotto un folto bosco. Dopo 5 km dalla partenza siamo già a quota 1000: solo qualche breve tratto di pianura ci permette di riprendere fiato. Usciti dal bosco (7 km e 1160 m), incontriamo il primo fontanile, per poi rientrare e d affrontare due chilometri molto impegnativi.

A 9 km dalla partenza (1360 m) in prossimità di uno stazzo sulla sinistra (loc. Le Crescenze), usciamo ancora dal bosco. A metà escursione, le salite più impegnative sono terminate. A 11 km (1560 m) sosta presso un fontanile (Fonte dell'Acero): la visuale è stupenda, dai magnifici boschi fino al maestoso Monte Amaro.

Ancora salita, un po' di pianura, un'altra fonte, e a poco a poco arriviamo ad un tornante (18 km e 1800 m) che precede un pianoro: il punto più alto dell'escursione (18,3 km e 1810 m). da qui, misurando le forze, possiamo scegliere: o torniamo indietro; o svoltare alla prima sterrata sulla destra per Frattura e quindi Scanno, che dista 33 km da Sulmona.

Potete anche proseguire dritto per le "Toppe di Vurgo" in discesa fino ad un bivio in prossimità di una sbarra sulla strada: a sinistra si scende al sottostante altipiano delle Cinquemiglia nei dintorni di una chiesetta, mentre a destra si prosegue, prima in pianura e poi in discesa, fino alle spettacolari gole di Chiarano; anche da qui si ridiscende all'Altopiano delle Cinquemiglia. Arrivati alla statale per Roccaraso, considerata la pericolosità della strada, imboccare la strada Napoleonica per Roccapia fino a Pettorano.

Caratteristiche: percorso difficile sul fondo sterrato pedalabile, periodo consigliato: tutto l'anno In assenza di neve - Quota: da 480 a 1810 m Sviluppo: 18 km (solo andata) Dislivello: 1300 m Tempo: 3 ore (solo andata).