Corfinium - Corfinio (L'Aquila) e Alba Fucens - Massa d'Albe (Aq)
Corfinium - Corfinio (L'Aquila)
Capitale dei Peligni. Già dapprima di Roma, era la 1ª capitale d'Italia, rimase capitale dei Peligni fino all'assoggettamento a Roma avvenuto prima nel III secolo a.C., tramite la Lex Iulia fu trasformata in municipio romano. Successivamente, la Lex Licinia Mucia de civibus redigendis del 95 a.C. restringeva i parametri istituiti con la legge precedente. Questo fece insorgere la popolazione.
Ma Livio Druso rovesciò questa nuova legge riportando la cittadinanza romana fino a che non venne assassinato. L'iberico Quinto Varo, ma cittadino romano, quindi, fece di nuovo abrogare la legge che stabiliva la cittadinanza romana.
La nuova insurrezione di Corfinium e dei popoli attigui portò man mano prima a un'assemblea dove parteciparono tutti i popoli italici, indi alla guerra sociale e, alla fine, di nuovo, con la pace susseguente, la definitiva cittadinanza romana. Con la caduta dell'Impero Romano, la storia di Corfinium seguì quella di molte altre città italiane: saccheggi barbarici e varie peripezie feudali medievali.
Come arrivare: Corfinio dista circa 100 km da Roma, 65 km da Pescara, 55 km da L'Aquila, 10 km da Sulmona.
In auto
Con l’autostrada A 25, Roma – Pescara, uscendo al casello di Pratola Peligna girare subito a destra, 3 km dal casello.
Strada Statale 17, provenendo da L’Aquila o da Napoli.
In treno
Per mezzo della linea Roma – Pescara, si scende alla stazione di Pratola Peligna, che dista 5 km da Corfinio.
Per mezzo della linea L’Aquila – Sulmona, si scende alla stazione di Raiano, che dista 3 km da Corfinio.
Alba Fucens - Massa D'albe (Aq)
ALBA FUCENS: (nel comune di Massa d'Albe) era una antica città italiana che occupava una posizione elevata (ca. 1000 m s.l.m.) ai piedi del Monte Velino, a circa 6.5 km a Nord di Avezzano. Il nome latino deriva dalla posizione del suo abitato dal quale si poteva ammirare il sorgere del sole (l'alba) sul Lago del Fucino prima del suo prosciugamento avvenuto nel 1876.
Era una colonia latina fondata da Roma nel 304 a.C. nel territorio degli Equi, alla frontiera con i Marsi, in una posizione strategica. Si trova su una collina appena a nord della via Valeria, che probabilmente fu prolungata oltre Tibur in questo stesso periodo.
Nel corso della Seconda guerra punica, Alba inizialmente rimase fedele, ma in seguito, assieme ad altre undici colonie (Ardea, Nepete, Sutrium, Carseoli, Sora, Suessa, Circeii, Setia, Cales, Narnia, Interamna) rifiutò di inviare i contingenti richiesti e fu perciò punita.
In seguito si trasformò in un posto dove inviare importanti prigionieri di stato, come Siface re di Numidia, Perseo re di Macedonia, Bituito, re degli Arverni. Fu attaccata dagli alleati durante la Guerra sociale, ma rimase fedele a Roma e la posizione relativamente forte lo rese un posto di una indubbia importanza nelle guerre civili. La sua prosperità, nel periodo imperiale, può essere arguita soltanto dal numero di iscrizioni trovate. È principalmente notevole per le sue fortificazioni conservate splendidamente.
Le pareti esterne, che hanno un circuito di quasi tre chilometri, sono costruite con massi poligonale, i blocchi sono congiunti con attenzione e le facce sono lisciate. In base alle nostre conoscenze attuali su tali costruzioni la data di edificazione non può essere stabilita con certezza. Non sono conservate fino ad un'altezza considerevole; ma la disposizione delle porte è chiaramente identificabile: di regola si trovano alla fine di conclusione di un tratto lungo e diritto delle mura e sono disposte in modo da lasciare esposta la parte destra di una eventuale forza d'attacco.
Sul lato Nord c'è, per una lunghezza di circa 140 m, una triplice linea di difese di data posteriore (probabilmente aggiunta dai colonizzatori romani), visto che sia le mura propriamente dette che la doppia parete gettata fuori davanti sono parzialmente costruite con calcestruzzo e la superficie è costituita da muratura poligonale più fine (in cui sembra che siano stati evitati espressamente giunti orizzontali).
A un chilometro e mezzo al nord della città un enorme terrapieno (con un fossato su entrambi i lati ma ad una distanza considerevole da esso) può essere seguito per circa tre chilometri. All'interno delle mura le costruzioni sono quasi tutte di data posteriore. Gli scavi sono stati fatti in modo non sistematico, comunque si possono tratteggiare i resti degli edifici ed il percorso delle strade nonché un vasto sistema dei passaggi sotterranei forse connessi alle difese del posto.
La collina all'estremità occidentale era occupata da un tempio, su cui è stata costruita la chiesa di S. Pietro che contiene antiche colonne ed alcuni esemplari notevolmente fini di mosaici cosmateschi. È l'unica chiesa monastica in Abruzzo in cui la navata centrale è separata da quelle laterali da antiche colonne. La collegiata di S. Nicola, nel villaggio, conteneva una stauroteca (custodia della croce) notevole del XIII secolo (ora nel museo a Celano) e un trittico di legno d'imitazione dello stile Bizantino con smalti, anche questo del tredicesimo secolo.
Si può raggiungere Alba Fucens percorrendo l'autostrada A25-A25 direzione Pescara, se si passa da Roma a L'Aquila, mentre se si proviene da Pescara basterà percorrere la A25 direzione Roma, le uscite ai caselli di ambedue i percorsi avverranno presso Avezzano o Magliano dei Marsi.